Usciti dalla porta Monterone per via S. Carlo, si oltrepassano il Tessino e la statale, da cui si può godere una bella vista della Rocca e del ponte delle Torri. Si raggiunge la scalinata che conduce alla panoramica spianata, un tempo occupata da una villa e da una necropoli, ma dal V secolo sede della chiesa voluta dal vescovo Achilleo per custodire una reliquia delle catene dell'apostolo Pietro. La facciata risale alla ricostruzione del XII-XIII secolo ed è un capolavoro della scultura romanica umbra per i rilievi che decorano le tre fasce in cui è suddivisa. Il portale maggiore è sormontato da una lunetta a ferro di cavallo fiancheggiata da due aquile, mentre gli stipiti e l'architrave recano ornamenti classicheggianti, con ai lati colonnine, animali stilizzati e figure geometriche intercalati a due a due da sculture simboliche. L'interno, a tre navate, del tutto rifatto nel 1699, ha in controfacciata un affresco votivo quattrocentesco con l'effigie del committente genuflesso.