Dalla moderna piazza Sella, punto di ritrovo della città, e impreziosita dal monumento, opera di Giuseppe Sartorio, a Quintino Sella, promotore nella seconda metà dell’800 del rinnovato impulso dell’industria mineraria in Sardegna, si imbocca verso nord-ovest l’antica via Eleonora d’Arborèa. Al termine, dallo slargo di porta Faenza, si stacca la via Ghibellina che sale lungo le pendici meridionali del monte Altai al castello Salvaterra. Costruito nel XIII-XIV secolo, poi più volte rimaneggiato, il castello fu utilizzato anche in epoca aragonese ma, perduta la sua importanza militare, andò quasi completamente in rovina nella seconda metà dell’800, contemporaneamente alla semidistruzione della cinta muraria. Restaurato negli anni Ottanta del XX secolo, è visitabile.