Allungato al lati della statale 63, in prossimità di una stretta del torrente Crostolo, l’abitato si trova 2 km a monte della direttrice pedecollinare Quattro Castella-Scandiano. La favorevole posizione geografica, prossima allo sbocco del Crostolo in pianura e alla confluenza del Campola, ha da sempre favorito l’insediamento. Se i romani vi realizzarono numerose domus rurali, è con il medioevo che Vezzano cresce di importanza come presidio di difesa e controllo delle vie da e per l’Appennino. I castelli di Montalto, Paderna e lo stesso monte del Gesso, furono per alcune generazioni saldamente in mano ai Da Canossa, oggetto di continue contese tra il Comune di Reggio e i nobili Fogliani. L’economia locale fu per secoli basata su due fattori: la viabilità per Castelnovo e il Cerreto (dal territorio di Vezzano transitavano prima la “strada del Crostolo” e poi, dal 1798, la “strada nazionale della Spezia”, realizzata dagli Estensi come una delle prime strade moderne sull’odierno itinerario da Pecorile a Sordiglio, Sarzano e Casina) e la presenza di grandi giacimenti di gesso, alla cui estrazione e lavorazione si dedicava la maggioranza della popolazione. Nel centro storico sono ancora riconoscibili alcune case-torre, testimonianza dell’impianto tardomedievale (XV secolo) e la chiesa di S. Martino.