Buon sangue non mente: quattro essenziali parole che ben sintetizzano gli speciali vigneti di proprietà delle Cantine di Marzo dal lontano Seicento. Oggi, in un epoca in cui tutto è in continua trasformazione e ogni cosa è standardizzata, esiste ancora una realtà che nei secoli è poco cambiata. A quei tempi, era il 1647, Scipione di Marzo, capostipite della famiglia, lasciò San Paolo Belsito per fuggire alla peste che ci imperversava, e trovò rifugio a Tufo. La leggenda racconta che portò con sé le vigne d’un vitigno chiamato Greco di Nola. Piantandole nella nuova terra che l’aveva ospitato divenne il creatore del Greco di Tufo. Da allora la famiglia di Marzo coltiva nel suo vivaio i vitigni da reimpiantare, conservando in questo modo un patrimonio genetico pressoché immutato dalle sue origini. Le Cantine di Marzo hanno quindi saputo preservare la tradizione storica senza però rinunciare alla più moderna tecnologia, una filosofia che dà come risultato, vini di una qualità unica.