Ai confini con il Meilogu sud-occidentale, l’antico borgo fu un importante centro cartaginese, chiamato poi dai romani Gurulis Vetus. L’archeologia è documentata dalle necropoli superstiti e nel Museo civico archeologico, in cui si conservano olle, anfore ed embrici di epoca punica e romana, ma anche curiosi e interessanti ex voto. Apprezzabile anche la chiesa di S. Giulia (1520).