Nuoro è il punto di riferimento della Sardegna interna – del Supramonte, della Barbagia e del Gennargentu – anche se il mare del golfo di Orosei dista appena trenta chilometri. La città si stende a cavallo di una dorsale granitica, non distante dalla vetta del Monte Ortobene (m 955), eccezionale punto panoramico. In città si visita il Museo della Vita e delle Tradizioni popolari sarde, avvincente soprattutto nella sezione dedicata alle maschere del Carnevale barbaricino. Irrinunciabile è l’omaggio a Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926, di cui si visitano la casa-museo e la sepoltura, nella chiesa di Santa Maria della Solitudine. A lei contemporanei sono altri artisti – il romanziere Satta, gli scultori Ciusa e Nivola, il pittore Ballero – che hanno meritato a Nuoro l’appellativo di ‘Atene sarda’ e ne hanno fatto un museo diffuso.