In una solitaria vallecola, l’antica pieve si raggiunge facilmente dal castello delle Carpinete con una breve escursione a piedi lungo il crinale (circa mezz’ora) o anche in auto, in direzione Valestra. Di chiara fondazione bizantino-ravennate, è citata in un documento di Ottone II del 980. La pieve fu ricostruita nel 1105, periodo al quale risalgono alcune delle superstiti strutture attualmente visibili come il portale e, nella storica sagrestia oggi restaurata e adibita a ostello, due capitelli romanici con rilievi figurati. A seguito dell’abbandono, avvenuto nel corso del XVIII secolo, l’edificio fu spogliato dei suoi importanti ornati scultorei, alcuni dei quali riconducibili a maestranze campionesi. L’origine bizantina e il perdurare quivi di un antico insediamento militare greco spiegano l’uso locale della carne di pecora, variamente utilizzata (squisite le "barzigole", bistecchine speziate).