Riserva naturale lungo il corso del fiume Secchia, caratterizzata da specchi d’acqua permanenti con isolotti e penisole, è stata istituita dalla Regione Emilia-Romagna nel 1996 per regolare e moderare gli eventi di piena (da cui deriva la dizione ufficiale di Riserva naturale della Cassa di Espansione del fiume Secchia), ma ha acquisito notevoli valenze naturalistiche. Gli ampi invasi che ne sono derivati, data la costante presenza d’acqua, hanno determinato condizioni ambientali favorevoli per molte specie d’uccelli. Numerosi sono gli ospiti stanziali – quelli estivi e quelli invernali – ai quali si sommano le specie migratrici che qui possono sostare indisturbate trattandosi di un’area protetta. Tra i più significativi, airone, falco di palude, garzetta, fischione, martin pescatore. La vegetazione è tipica degli ambienti umidi di pianura. La visita, che può essere fatta a piedi, in bicicletta o a cavallo, è consigliabile in primavera e autunno per gli aspetti naturalistici, in inverno per il birdwatching. La riserva è gestita dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, istituito dalla Regione nel 2011. Essa comprende le casse di espansione, un tratto di circa 4 km di fiume, e ha un’estensione di circa 260 ettari. La costruzione di questo sistema idraulico risale alla metà degli anni ’70 su progetto delle amministrazioni provinciali di Modena e Reggio, del Genio civile e del Magistrato per il Po, e ha consentito lo sfruttamento di aree destinate alle attività estrattive. Presso il Centro di educazione ambientale L’Airone (accesso da via del Rivone) è esposto un modello funzionante delle casse di espansione e vi sono opportunità didattiche e di ricerca. Sulla sponda modenese, a Marzaglia Vecchia, c’è un’area parzialmente attrezzata con cartelli informativi e siepi di specie autoctone, nella zona di Campogalliano si trovano laghetti sede di attività sportive, pesca e canoa.