Borgo di origine medievale sorto sui resti di una necropoli ellenistica, Ferla fu devastata dal terribile terremoto del 1693 e ricostruita con un impianto urbanistico di matrice classica. Lungo la elegante Via Sacra si snodano bei palazzi e numerosi edifici religiosi: la chiesa del Carmine che coniuga in perfetta armonia dorico e ionico e la maestosa chiesa di S. Sebastiano, scenografico esempio di barocco ibleo, che custodisce la statua di legno di S. Sebastiano, miracolosamente salvatasi dal terremoto. Nelle piccole strade e grotte del quartiere delle Carceri Vecchie si respira l’autentica atmosfera del borgo, caratterizzato dalle tradizionali abitazioni con l’uscio bucato (la iattaruala, per fare passare il gatto, il giustieddu, per vedere senza essere visti). La chiesa Madre custodisce sul portale il più antico esemplare dello stemma comunale, ma il fulcro del centro storico è la chiesa di S. Antonio protector Ferulae, dalla pianta a croce greca. A pochi passi dal borgo la chiesa di S. Maria che custodisce un crocifisso con il volto del Cristo sembra accennare al pianto o al sorriso a seconda delle diverse angolazioni con cui si osserva.