Dall’area industriale di Macchiareddu si segue la Seconda Strada Ovest fino alla chiesetta campestre di S. Lucia, per poi proseguire in direzione della montagna, tra lecci e lentischi, negli ambienti naturali della valle di Gùtturu Mannu, profondamente incisa nella montagna e caratterizzata da una estesa copertura forestale. Vari bivi portano alla miniera abbandonata di S. Leone, alla diga di S. Antonio e, ancora oltre, alla zona di Is Pauceris dove affiorano ruderi e ceramiche di un insediamento punico-romano. Più avanti s’incontra un incrocio e si prende a destra per la fonte di Fanèbas, una sorgente frequentata già nell’antichità. In questo luogo, attrezzato come area sosta, sembra che storia e natura si siano alleate per comporre un mosaico di grande fascino, con i resti muschiati d’un villaggio nuragico nascosto tra i lecci e l’acqua limpida di un attraente laghetto.