Situato nelle catene montuose racchiuse tra il corso del Tagliamento a nord, del Piave a ovest e del Cellina a sud, il Parco, istituito nel 1996, con i suoi quasi 37.000 ettari di territorio protetto, rappresenta uno dei paradisi per l’escursionismo, il trekking e l’alpinismo. Le caratteristiche orografiche, con valli lunghe e strette, aspramente segnate dall’azione di antichi ghiacciai, e le severe condizioni climatiche, non hanno mai favorito il popolamento di questi luoghi e, di conseguenza, hanno anche scoraggiato un sistematico sfruttamento turistico. È stato così possibile che qui si verificasse quanto in altre parti dell’arco alpino è accaduto solo a quote più alte: una conservazione naturale dell’ambiente, sul quale l’uomo ha potuto svolgere un impatto minimo (fa eccezione il caso del Vajont, che si trova ai confini occidentali del parco). Un indicatore certo del grado di naturalità dell’ambiente è ritenuta la presenza nel parco di un numero consistente di esemplari di aquila reale. Sul territorio del parco si trovano centri visita ad Andreis (Mostra avifauna); a Cimolais (Percorso didattico); a Erto e Casso (Lo spazio della memoria sulla catastrofe del Vajont); a Poffabro (L’arte casearia e l’alpeggio), in val Colvera; e, nella valle del Tagliamento, a Forni di Sopra (La flora) e a Forni di Sotto (Le tipologie forestali).