Sfuggivano le incursioni saracene i primi abitanti dei centri sorti durante il medioevo nella valle di Diano: a cominciare da Diano Castello, km 2.2 da Diano Marina. Già residenza dei marchesi Clavesana, che nel 1033-1172 dominarono la futura Communitas Diani, conserva alcuni resti delle fortificazioni medievali e pregevoli architetture. Matrice barocca per la parrocchiale di S. Nicolò, costruita su progetto di Giovanni Battista Marvaldi (1699-1725); frutto di una ristrutturazione seicentesca è l’oratorio di S. Croce e S. Bernardino, posto in fondo a via Borgo, mentre datano al secolo XII-XIII la vicina chiesa di S. Giovanni Battista e, in via Martiri della Liberazione, quella di S. Maria Assunta, rimaneggiata in epoca successiva.<br>A km 4.4 da Diano Marina, una strada secondaria sale verso Diano Borello, dove la tardomedievale parrocchiale di S. Michele conserva, tra molti ritocchi di stampo barocco, il campanile originario e un bel portale ogivale (1485) con un affresco del secolo XVI. Al suo interno sono conservati un polittico (S. Michele e santi) dipinto nel 1516 da Antonio Brea e una tavola del ‘500 con Madonna della Provvidenza.<br>A km 12.4 da Diano Marina, infine, c’è Diano San Pietro; sono due i nuclei urbani che formano il borgo, conosciuto per la produzione di olio e frutta: in quello più basso si trova la chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, già matrice di tutta la vallata e ricostruita in forme barocche – fatta eccezione per il campanile – nella seconda metà del ’700.