Superato Frisolino, piccolo centro con alcune abitazioni rustiche in blocchi di pietra a vista, una diramazione della provinciale sale da Piandifieno verso il borgo di Nascio; all’uscita dal paese, la strada prosegue verso Cassagna attraversando il ponte Cambiaso (1766), che scavalca con una scenografica arcata un dirupo profondo più di 50 metri. A 2 km da Reppia una strada privata conduce alla miniera di Gambatesa, il maggior giacimento in Europa per l’estrazione del manganese. Pur ancora in parziale attività, la miniera ha intrapreso una riconversione a fini didattico-turistici, nell’ambito delle attività del Parco naturale dell’Àveto: il Museo minerario utilizza per le visite in galleria il trenino per il trasporto del personale, lungo 1 km di gallerie a 300 m di profondità.<br>Tanti passaggi voltati nel nucleo più antico di Reppia, dominato, in uno scenario verde di pascoli, dalla settecentesca parrocchiale di S. Apollinare, che racchiude un pregevole trittico del ’500.<br>Sono Prato e Arzeno gli ultimi abitati attraversati dalla provinciale prima di valicare il passo della Biscia cui seguono, ormai in val di Vara, i piccoli centri di Codivara e Comuneglia. Da quest’ultimo, una tortuosa strada secondaria sale a Càssego, dove il Museo della Tradizione contadina è dedicato ai cicli produttivi del latte, del grano, dell’uva e del legno. Pressoché incontaminato, lo scenario boschivo che accompagna la provinciale negli 8 km verso il passo del Bocco, presso il quale è il rifugio del Parco naturale dell’Aveto.