Da Ora si imbocca la statale della val di Fiemme e dopo 2 km si parcheggia nei pressi del campo sportivo. A ridosso del parcheggio, un'insegna illustra l'habitat dell'area protetta di Castelfeder, luogo di remoti insediamenti su una collina porfirica, e inizia il sentiero che conduce nel biotopo, tra prati, roveri secolari, stagni, rocce levigate dai ghiacciai e ruderi misteriosi. Già il toponimo Castelfeder è di difficile interpretazione: sicuramente in questa zona sorgeva un castrum romano e di epoca romana sono i resti di una presunta stazione stradale e di una cinta muraria. Ma il luogo era già abitato in epoca precedente, come testimoniano i resti di un insediamento preistorico. Sul colle è stato trovato il cosiddetto 'scivolo della fertilità', una pietra levigata che le donne desiderose di avere un figlio percorrevano a pancia in giù. Sullo scivolo è stata incisa una croce, probabilmente in epoca cristiana e forse allo scopo di smitizzare quest'usanza pagana. Tra i prati sulla cima del colle, dai quali si gode un ampio panorama sulla verde val d'Adige e le colline ricoperte di vigneti, si trovano anche le rovine di una chiesa romanica dedicata a S. Barbara. La collina è meravigliosa in primavera quando fiori di biancospino, erba trinità, erica e viola selvatica rendono il luogo degno del suo appellativo: 'Arcadia del Tirolo'. La passeggiata si svolge su sentieri ben segnati e richiede almeno un'ora; il percorso è facile, adatto anche ai passeggini; le stagioni migliori sono la primavera e l'autunno.