L’Alta Pescia, o Valleriana, è una terra di confine a lungo contesa tra Firenze e Lucca. Comprende un vasto territorio montuoso a nord di Pescia, che fino al ’900 fu tra i maggiori comprensori italiani per la fabbricazione della carta.<br>Lo scrittore svizzero Jean-Charles Sismondi (1773-1842) trovò molte somiglianze di paesaggio tra la sua patria e questa zona, e la chiamò Svizzera Pesciatina.<br>La storica vocazione produttiva è documentata nel Museo della Carta di Pietrabuona, un borgo fortificato sviluppatosi nel ’500 in connessione alle cartiere della zona. Nella chiesa di S. Matteo, inglobata nelle mura castellane, sono notevoli due sculture lignee policrome di scuola toscana (primi del ’400) e alcune croci astili duecentesche.<br>Risalendo la valle della Torbola, la strada arriva al borgo di San Quirico. Nella chiesa, di origini romaniche, si trovano due pregevoli fonti battesimali.<br>Poco più a monte, a Castelvecchio, la pieve dei Ss. Ansano e Tommaso, documentata dall’ottavo secolo, fu rifatta nel decimo e ricostruita nell’800.<br>Oltre il borgo medievale di Sorana – patria dell’omonimo e prelibato fagiolo Igp – la strada transita per Stiappa, al confine storico tra la Toscana e la Lucchesia, dove si trovano case disposte a muraglia e una pieve romanica.<br>Da Stiappa si può raggiungere Pontito, borgo castellano dal singolare impianto a ventaglio, patria dello storico e letterato Lazzaro Papi (1763-1834). Vicoli stretti e ripidi portano alla chiesa romanica dei Ss. Andrea e Lucia, con portale rinascimentale e, all’interno, fonte battesimale e sculture lignee quattrocentesche. Di sfondo, le cime del Monte Battifolle (1109 metri) e della Croce a Veglia (1107 metri).