Si tratta di un eremo rupestre situato all'interno di una grotta, articolata in diversi ambienti, a circa m 600 s.l.m. sui fianchi del Monte Girella, o Montagna dei Fiori, caratterizzati da una quarantina di altre più piccole cavità carsiche dall'apertura circolare, nel versante che affaccia sulle selvagge gole del fiume Salinello. Nella grotta si entra attraverso un portale in pietra che immette in un corridoio, con gradini scavati nella roccia, da cui si sbocca in un vasto ambiente alto circa trenta metri e largo altrettanto, per una lunghezza di circa quindici metri. La destinazione per scopi religiosi è evidenziata dalla presenza, addossati alla parete di fondo e quasi accostati, di due altari in pietra. A fianco del corridoio d'ingresso si trova un altro ambiente, non grande, che costituiva l’eremo vero e proprio, con alcuni muri superstiti e la zona destinata a cucina riconoscibile dalla bocca annerita di un forno. Il culto cristiano di san Michele Arcangelo nella grotta si è perpetuato per molti secoli a partire dal XIII secolo. Ancora oggi il 1 maggio e il 29 settembre vi si celebra la Messa. Gli scavi archeologici condotti a partire dagli anni ‘60 del Novecento hanno restituito anche reperti attestanti nella grotta frequentazioni e pratiche di culto primordiali, dal Neolitico (V millennio a. C.) fino all’Età del Ferro (I millennio a. C.). (E. Torlontano)