Qui si viene soprattutto per la cucina di Niko Romito, ma le camere, arredate con sobrietà ed eleganza, sono frutto di un attento restauro dell’antico monastero, risalente al XVI secolo, a cui sono state aggiunte parti funzionali e moderne con mano attenta; la pietra, il legno e il ferro impreziosiscono gli ambienti e contribuiscono a creare atmosfere suggestive in cui antico e moderno convivono armoniosamente. C’è poi il giardino delle erbe officinali e il vigneto sperimentale, fra i più alti d’Italia. Insomma, una meta dai molti interessi, oltre che di eccellente cucina