È un comune formato da tre agglomerati distanti fra loro. Il primo che si incontra è Gairo Sant’Elena, sede comunale, un centro realizzato nella prima metà degli anni ‘50 del Novecento per accogliere la popolazione del vecchio abitato, completamente abbandonato in seguito agli smottamenti del terreno determinati dalle eccezionali piogge autunnali del 1951 e 1953. Il nuovo agglomerato è in posizione di grande panoramicità sulla valle del rio Pardu, con gli abitati di Osini e Ulàssai compatti a mezzacosta sull’altro lato della valle. Dopo 2 km di ripidissimi ma suggestivi tornanti si incontra Gairo Vecchio; aggrappato al fianco ripido della montagna, è un vero paese fantasma e tuttavia di grande fascino. Una visita fra le vecchie case semicrollate, e saccheggiate dei particolari architettonici più significativi, consente di formarsi un’idea della tradizionale tipologia abitativa dei paesi dell’Ogliastra interna. Il terzo nucleo del territorio comunale a 9 km da Sant’Elena, è Gairo Scalo o Taquisara: un piccolo e raccolto centro sviluppatosi attorno alla stazioncina delle Ferrovie Complementari Sarde, che si stende in una bella gola fra il Taccu Isara e la Perda Irsu: i ripidi ‘tacchi’ calcarei sono ricchi di grotte, tra le quali particolarmente suggestiva è la grotta Taquisara o del Marmo, formata da diverse gallerie ricche di concrezioni. Da qui, oltrepassato il piccolo paese di Ussàssai si sale al valico della Cantoniera Arquerì (o Arcuerì), a quota 981 m: subito dopo, si può intraprendere la bellissima escursione automobilistica, su strada provinciale asfaltata che si dirama sulla destra, per il lago alto del Flumendosa.