Villa Santina, sede comunale presso la confluenza del torrente Degano nel Tagliamento, è un piccolo centro commerciale e industriale e ospita anche la sede del Parco intercomunale della Colline Carniche, che propone itinerari storico-culturali e naturalistici a piedi, in mountain bike e a cavallo e prove di orienteering. La chiesa di S. Lorenzo è ornata da bassorilievi cinquecenteschi di maestranze lombarde.
Nei dintorni del comune di Villa Santina sono visibili ancora testimonianze della storia antichissima di questi territori. Nella frazione di Invillino, ricordata da Paolo Diacono come l’inespugnata Ibligo che nel 610 si oppose all’invasione degli àvari, si trovano resti di insediamenti tra i più antichi della Carnia. Il colle Santino, sopra il paese, era abitato già tra il XIV e il VI secolo a.C.; i romani fondarono un nucleo abitato per controllare la valle, poi munito dai longobardi. Sul vicino col di Zuca, invece, è stata ritrovata una basilica paleocristiana del V secolo, con pavimento musivo (motivi geometrici e floreali ricollegabili a quelli di Aquileia), sulla cui struttura furono costruiti nell’alto medioevo altri edifici. Su un terrazzamento vicino all’abitato, la pieve di S. Maria Maddalena è una delle chiese storiche della Carnia: le sue origini sono nel VI-VII secolo, anche se l’edificio attuale risale al XV.
Nel territorio di Villa Santina si trovano anche due spettacolari cascate: quella delle Radime, che nei periodi di pioggia scende dall’altopiano di Lauco con un salto di oltre 200 metri, e quella della Plera, non lontana dalla chiesa della Madonna del Ponte (XVI-XVII secolo).