Immerso nella luce della laguna, il borgo di pescatori già con i suoi colori tiene ad avvisare che nelle calli del nucleo storico si respira aria veneziana e si parla veneziano. Dipendente da Aquileia, Marano fu munita di fortezza dal patriarca Poppone: ambitissima per la sua posizione strategica, nel 1420 fu presa da Venezia, che dovette cederla all’impero fino a quando non trovò il modo di acquistarla (1543). La fondazione di Palmanova, alla fine del Cinquecento, la rese marginale condannandola al declino. La fortezza e le mura furono abbattute nell’Ottocento. La piazza centrale dà conto dell’epoca d’oro del dominio veneziano: vi prospettano la torre patriarcale, il palazzo dei Provveditori e la Loggia, tutti del XV secolo e tutti decorati con i ritratti scultorei dei provveditori veneti.
Nel Centro civico, in piazza Risanamento, è ospitato il Museo archeologico della Laguna.
Molto suggestivi due appuntamenti popolari: la festa di S. Vito, la prima domenica dopo il 15 giugno, e, a Ferragosto, ma solo ogni tre anni, la processione in mare della Madonna della Salute.