Già municipium in età romana, la città nell'XI secolo era feudo di Landolfo, vescovo di Torino; alleata di Asti, nel 1155 fu distrutta dal Barbarossa. Passata nel 1347 agli Acaja e nel 1418 ai Savoia, prosperò come centro tessile, specie per la produzione del fustagno (nell'ex convento di S. Chiara, già opificio Levi, è ospitato il primo nucleo della raccolta del Museo del Tessile chierese). In quello stesso periodo grande impulso ebbero la produzione artistica e il rinnovamento architettonico. In piazza Cavour prospettano la chiesa di S. Antonio Abate, suggestivo edificio rococò (1767), e la chiesa dei Ss. Bernardino e Rocco (cupola di Bernardo Antonio Vittone, 1740-44, e facciata di Bernardino Quadri e Mario Ludovico Quarini, 1792). Il Duomo è uno degli edifici più interessanti del '400 piemontese. Su via Vittorio Emanuele II e nelle strade adiacenti si individuano resti di case e palazzi di epoca tardo-medievale. Proseguendo, ecco l'arco trionfale, eretto nel 1580 su progetto di Pellegrino Tibaldi per il passaggio del duca Emanuele Filiberto, poi parzialmente modificato, nel 1761, dal Vittone. Poco oltre, sulla sinistra, si trova la settecentesca chiesa di S. Filippo Neri, opera del chierese Mario Ludovico Quarini e, al N. 71, palazzo Solaro, dimora tre-quattrocentesca di una potente famiglia di banchieri. La gotica chiesa di S. Domenico, ampiamente restaurata nel corso del 1871, presenta in facciata un portale sovrastato da una trifora; sul fianco il campanile cuspidato risale al 1381.