Il borgo medievale, uno dei meglio conservati della Liguria, sorge in una piccola insenatura tra capo Noli e le pendici di monte Ursino. L’abitato medievale e la cinta di mura turrite che risale il monte è uno dei luoghi più suggestivi della regione. Il tratto di litorale su cui affaccia il paese è anche frequentato per il suo mare, con spiagge non molto estese e prevalentemente sabbiose: tra le più caratteristiche, quella dei Pescatori (libera), dove si prende il sole sull’arenile di ciottoli tra le barche in secca. Ampia è la scelta di stabilimenti balneari ben attrezzati, ideali per famiglie con bambini. Noli è tra i punti di partenza dei sentieri naturalistici nell’altopiano delle Manie.
L’antica Neapolis sorse in epoca bizantina, svolgendo un ruolo difensivo contro i longobardi e, in seguito, contro le incursioni saracene. Per avere partecipato alla prima crociata, Noli ottenne privilegi politici e commerciali, diventando vivace centro dalla vocazione marinara. Si affrancò poi dalla dipendenza feudale ai Del Carretto, costituendosi in repubblica autonoma grazie all’aiuto di Genova, con la quale si confederò (1202) partecipando alle lotte contro Pisa e Venezia e arricchendosi con i traffici commerciali. L’alleanza con Genova, che vedeva nel piccolo centro un riparo per le proprie navi, garantì a Noli protezione e sicurezza per circa sei secoli, fino al 1796-97 quando in Liguria dilagò l’armata napoleonica.
La via Aurelia rasenta il borgo (separandolo dalla spiaggia) lungo corso Italia, affollata passeggiata estiva. La via era un tempo affiancata da un porticato continuo con funzione di passaggio pubblico e ricovero di barche, del quale rimane un tratto a nord, in corrispondenza dei portici e della loggia della Repubblica, dove è ancora parte dell’acciottolato originario. Dai portici si entra nel cuore del centro storico, attraversato da caratteristici vicoli con archi distanziatori tra casa e casa. Subito a destra si trova il palazzo del Comune, risalente al secolo XIV-XV, con polifore sulla facciata a mare e una loggia a doppia arcata su quella a monte; è accompagnato dalla torre del secolo XIII, integralmente conservata, con merlatura ghibellina. Tra le molte case e torri medievali si trova la duecentesca cattedrale di S. Pietro, che nasconde sotto le trasformazioni barocche la struttura medievale a grandi conci squadrati; all’interno, nell’abside, polittico della cerchia di Lodovico Brea raffigurante la Madonna in trono col Bambino, angeli e santi e un bel sarcofago romano che funge da altare. Nella più interna piazza Morando, con l’altissima torre del Canto, si ha una bellissima inquadratura delle mura e dei resti scenografici del castello Ursino, mentre all’estremità sud di corso Italia si incontra, accanto al medievale arco del Portello, la casa Pagliano, trecentesca ma abbondantemente restaurata da Alfredo D’Andrade.