Vigevano denuncia le sue origini tanto nella collocazione, presso il Ticino, sulla strada tra Milano e il Monferrato, quanto nel toponimo, probabilmente composto da vicus, vale a dire 'villaggio', e dal nome personale longobardo Gebuin, abbinati in una parola successivamente arrotondata dalla pronuncia dei Franchi. Fulcro dell'abitato è il Castello, uno dei più grandi d'Italia ma anche tra i più singolari per articolazione e ampiezza dei volumi; la costruzione venne avviata nel 1345 da Luchino Visconti, il condottiero milanese che portò la sua casata a dominare su 17 città e su un territorio che oggi, oltre alla Lombardia, spazierebbe dalla Svizzera alla Toscana, dal Piemonte all'Emilia. Al cospetto del maniero cresce il borgo, che avrà il suo spazio più significativo nel rettangolo della Piazza Ducale, capolavoro del Rinascimento per il quale si fa il nome di Bramante e Leonardo: tre lati a palazzi porticati e affreschi, chiusi dal Duomo, oggi in veste barocca; sul fondo, la grande torre del Castello, segno della signoria degli Sforza nella persona di Ludovico il Moro, che alla città che gli diede i natali nel 1452 dedicò straordinarie attenzioni. Segni forti nel tessuto viario sono le diagonali disegnate in senso orario dalle strade per Milano, Pavia, Mortara e Novara. Le campagne sono quelle della Lomellina: risaie a perdita d'occhio e grandi cascine; specchio d'acqua disorientante in primavera, verde smeraldo quando altrove l'estate è ormai stanca, fondale soffuso per il vagare degli aironi in autunno.