La cittadina è la più importante delle cinque colonie albanesi della Sicilia, site a sud di Palermo. Per la difficile morfologia del terreno, l'abitato ha una pianta irregolare, attraversata dall'asse rettilineo di corso Giorgio Kastriota (eroe nazionale albanese), sul quale si accede entrando in paese. La chiesa di S. Giorgio, trasformata nel 1759, è la più antica di Piana; nell'interno, a una navata, il presbiterio è chiuso da iconostasi adorna di recenti icone del pittore greco Stefano Ermacolas; in una nicchia alla parete sinistra, S. Giorgio, statua equestre in legno di Nicolò Bagnasco. La chiesa di S. Demetrio, la chiesa Madre di rito greco, iniziata nel 1590, ha i caratteri originali parzialmente modificati da recenti restauri. L'interno, a croce greca a tre navate, è decorato da affreschi secenteschi di Pietro Novelli. Il Museo civico "Nicola Barbato" è nelle vicinanze di piazza Vittorio Emanuele e ospita costumi albanesi, oggetti tradizionali e materiale etnografico.
Con una piccola deviazione è anche possibile raggiungere il valico di portella Ginestra, dove è stato eretto un memoriale alle vittime del bandito e indipendentista siciliano Salvatore Giuliano.
Più a sud, a San Giuseppe Jato, scavi condotti da alcuni decenni vanno mettendo in luce i resti dell'antica città di Ietas, che sorgeva sulla sommità in un pianoro e sulla cui area è stato istituito un Parco archeologico.