Centro del basso Tirreno cosentino, disposto su una rupe che scende al mare presso la profonda gola del fiume Catocastro. il nome Amantea deriva dall'arabo «Al-Mantiah», la rocca. Dall'alto dominano infatti i ruderi del castello, di origine bizantino-normanna, ma poi ampliato e rimaneggiato dagli Aragonesi e dagli Spagnoli di Carlo V, con un giro di mura che abbraccia il nucleo storico. Interessante è la quattrocentesca chiesa di S. Bernardino da Siena, con annesso convento dei Minori Osservanti; la facciata è preceduta da portico ogivale a cinque arcate, che nella parte alta presentava una rara decorazione a piatti in ceramica di fattura arabo-siciliana disposti a formare una croce. Risale al 1677, invece, la parrocchiale di S. Biagio, nel centro storico, con ampia facciata sul fianco del costone che sostiene l'abitato. Centro di riferimento delle attività agricole e marittime della zona, Amantea è oggi località balneare rilevante, con un attrezzato porto turistico.