Il borgo nacque nel 1299, forse su disegno di Arnolfo di Cambio, e ha ancora la tipica struttura a scacchiera delle “terre nuove” che Firenze fondava per meglio controllare i territori di confine. Allo scopo di attirare nuova popolazione, il governo fiorentino rese il luogo ‘franco’ – di qui il nome – cioè libero da imposte.
Parte delle mura turrite e due delle porte medievali sono rimaste, così come la parrocchiale di S. Tommaso (originaria dell’undicesimo secolo), il settecentesco oratorio di S. Filippo con i suoi grandiosi interni, e il trecentesco Palazzo comunale con le vecchie prigioni.
Nelle vicinanze si trova la notevole badia di S. Salvatore a Soffena, dell’undicesimo secolo, modificata nel ’300 e nel ’700: all’interno, pregevoli affreschi, alcuni di Bicci di Lorenzo.