È un grosso centro agricolo nel punto più elevato della catena di colline tra la Chiana e il torrente Esse. Il nucleo storico, a struttura ellittica, è protetto da mura trecentesche.
Da piazza Cavour – con il Palazzo comunale (trecentesco, restaurato nel ’700) e con il palazzo delle Logge (cinque-seicentesco), nato come residenza di caccia dei Medici – si prosegue verso la chiesa tre-quattrocentesca della SS. Trinità, con tiburio ottagonale decorato di maioliche policrome.
Via Ricasoli conduce verso porta Castello raggiungendo la chiesa di S. Maria della Fratèrnita, costruita nel ’500 ma poi ampliata e arricchita fra ’600 e ’700; all’interno, pregevole soffitto ligneo del ’500 e, all’altare che custodisce il corpo di S. Eufemia, terracotta attribuita ad Andrea della Robbia.
La collegiata di S. Martino fu iniziata nel 1512 e conclusa nel 1796; nell’interno neoclassico sono notevoli la pala in terracotta invetriata della Madonna della Cintola (1502), attribuita ad Andrea della Robbia, e un’Incoronazione della Vergine, di Luca Signorelli.
Corso Vittorio Emanuele porta alla chiesa quattrocentesca dei Ss. Domenico e Michele arcangelo, con campanile in cotto; nell’interno, a navata unica, si trovano una tela di Lorenzo Lippi raffigurante la Madonna del Rosario (1662), e un’Ascensione, bella terracotta robbiana.
Ai margini del paese, sulla strada per Lucignano, si trova la chiesa di S. Francesco, di fine ’400, con una grande pala d’altare di Andrea della Robbia.