È una delle più grandi d’Italia, con uno sviluppo di circa 10 km. La si visita su percorso attrezzato e illuminato. L’ambiente di maggior suggestione e interesse è un grande androne naturale, già frequentato in periodo nuragico e punico e quasi certamente utilizzato allora come luogo di culto, al centro del quale troneggia un’enorme stalagmite di oltre 38 m. Ai piedi si apre una profonda voragine detta l’abisso delle Vergini, dove secondo una leggenda si celebravano in periodo punico riti propiziatori con sacrifici umani (sul fondo della voragine furono rinvenuti ossa umane e monili femminili di fattura punica, ora conservati presso il Museo archeologico di Dorgali).