Il magnifico giardino della settecentesca villa fu sistemato nel 1840-46 dall’eclettico Michele Canzio, che tracciò sui suoi 97.000 metri quadri un itinerario di visita organizzato secondo una trama teatrale, con il visitatore al tempo stesso spettatore e protagonista: in una dimensione a metà tra fiabesco e filosofico sottolineata da quegli elementi paesaggistici e architettonici (tempietti, grotte, arco di trionfo, pagoda e ponticello, chiosco turco, il lago grande) tanto cari alla cultura romantica. Oltre a numerose opere scultoree attribuite per lo più a G.B. Cevasco, moltissimi sono gli esemplari di piante che spiccano nel parco per vetustà, rarità e monumentalità; tra questi la canfora e il viale di camelie secolari.