Furono realizzati in età napoleonica su progetto di Giannantonio Selva, demolendo edifici laici e religiosi e consolidando aree di palude, nel quadro di un ampio intervento urbanistico che comportò l’interramento di parte del rio di Castello e l’apertura di via Garibaldi, su cui apre l’ingresso monumentale. Verso metà ’800 l’originario disegno neoclassico fu modificato con una sistemazione all’inglese più consona al gusto romantico e, alla fine dello stesso secolo, con l’insediamento dei padiglioni della Biennale internazionale d’Arte.