Viale Regina Margherita e, più in alto, il Terrapieno indicano a levante l’inizio di Villanova (Città nuova), che fu il quartiere dell’espansione di Cagliari verso la campagna. Il confine orientale si è progressivamente spostato nell’ultimo secolo, dando origine, soprattutto nel secondo dopoguerra, a nuovi grandi quartieri. Scomparse le mura che cingevano il nucleo storico, Villanova continua a mantenere nella parte più antica la vocazione ‘rurale’ delle sue abitazioni. Tra case basse e uniformi, prive di architetture pubbliche o private di rilievo, si nascondono infatti non pochi orti e giardini. Dalla salita del Terrapieno si raggiungono i giardini pubblici e la Galleria comunale d’Arte. Scendendo per i vicoli ripidi e le scalette che tagliano trasversalmente il quartiere, merita di essere conosciuta la chiesa di S. Domenico. Si torna quindi indietro in piazza S. Giacomo, dove sorgono la chiesa e l’oratorio del Crocifisso, punto di partenza delle processioni che animano i riti della Settimana Santa. Verso sud-est, con un lungo percorso a piedi ben oltre Villanova, si arriva alla basilica paleocristiana di S. Saturno. Ancora a sud-est la basilica di Bonaria domina il colle di fronte al mare. Dalla direttrice di viale Armando Diaz, sottostante alla chiesa, si accede al grande recinto della Fiera della Sardegna, aperta tra aprile e maggio con un’esposizione campionaria annuale.