Alla fondamenta S. Eufemia si giunge per le fondamenta del Ponte lungo e del Ponte piccolo, alle cui spalle si stende un fitto tessuto di antica edilizia popolare con case basse e muri in mattoni, penetrato da strette calli. Appena prima di imboccarla, il sottoportego e la calle dei Nicoli conducono alla lunga corte dei Cordami. Vi si torcevano all’aperto le gomene delle navi (attività delegata qui dall’Arsenale), e vi prospetta un edificio a schiera, forse seicentesco, dagli imponenti camini.<br>Tornati su fondamenta S. Eufemia, oltre l’edificio cinquecentesco dell’Accademia dei Nobili (numeri 607-608), fondata nel 1619 e preposta ad accogliere giovani di famiglie decadute, si giunge alla chiesa di S. Eufemia. La facciata, rivolta verso l’omonimo rio, ha conservato la semplice struttura a capanna dell’XI secolo, nonostante i rimaneggiamenti sette-ottocenteschi; all’interno, le tre navate d’impianto veneto-bizantino convivono con la sontuosa decorazione settecentesca.