Non c’è più la fonte che le ha dato il nome, oggetto di un ambiguo gioco di parole: se nel ’200, infatti, veniva indicata come marosus, forse per la violenza del getto d’acqua, nei secoli XV-XVIII l’appellativo mutò in morosus, ispirato dal vicino postribolo pubblico. In ogni caso, l’ampliamento conseguente alla sistemazione del livello stradale (1832) ha ulteriormente valorizzato i prospetti degli edifici che vi affacciano: a cominciare dal palazzo Spinola «dei Marmi» (N. 6), costruito nel 1445-59 su due lotti di terreno appartenenti alla casata già due secoli prima. Oltre che per il classico motivo a fasce bianche e nere, la facciata si segnala per le cinque nicchie con statue di membri della famiglia: da riferire, con ogni probabilità, alla cerchia dei Bissoni (secolo XVII). L’apertura nel 1864-70 dell’attigua via Interiano, ha inserito la piazza nel circuito viario della città moderna.