Alla sinistra del presbiterio si apre la cappella di Teodolinda, detta ‘degli Zavattari’ dal nome della famiglia di artisti che la affrescò tra il 1441 e il 1446: 45 scene, soggette a un lungo recentissimo restauro, raccontano le storie della regina Teodolinda sulla base dei resoconti di Paolo Diacono e della narrazione leggendaria del cronista monzese trecentesco Bonincontro Morigia, ambientando tuttavia gli eventi nel contesto fastoso, tardogotico e cortese della vita del tempo. Dietro l’altare, un sarcofago contiene dal 1308 i resti della regina. Nel tabernacolo dell’altare invece è custodita la Corona Ferrea, preziosa opera d’oreficeria altomedievale con rivestimento d’oro, gemme, brillanti e smalti: fu usata dai primi carolingi fino a Napoleone e Ferdinando d’Austria per incoronare i re d’Italia; al suo interno, secondo la tradizione, sarebbe fuso uno dei chiodi della croce di Cristo.