Lungo la scalinata quattrocentesca di Giovanni Sabatelli accanto al Duomo – notevolissimo il portale ogivale di Giovanni di Agostino (1345), concepito per il fianco destro della cattedrale – si trova l’ingresso alla cripta, in realtà una parte del Duomo duecentesco rimasta sepolta per sette secoli.<br>Una volta svuotato dal terriccio che lo occupava, lo spazio si è rivelato essere la navata del tempio romanico, e in realtà anzi un ‘pantheon’ della pittura senese prima di Duccio.<br>Si ammirano oltre duecento metri quadrati di straordinari affreschi, rimasti praticamente integri grazie alla presenza della terra, dipinti da maestri leggendari come Dietisalvi di Speme e Guido da Siena.