Tra gli ambienti meglio conservati dell'età gotica a Napoli, dove il Boccaccio ambientò nel Trecento parte della novella di Andreuccio da Perugia del Decamerone, è interamente affrescata: le scene più antiche, risalenti alla fine del XIII secolo, sulla volta e alle pareti, sono attribuite a Montano d'Arezzo; sullo zoccolo è dipinta una serie di cavalieri Minutolo inginocchiati; sull'altare, grandioso sepolcro del cardinale Arrigo Minutolo (m 1412) di marmorari romani; a destra, sarcofago del cardinale Filippo Minutolo (m 1301), con mosaici cosmateschi; a sinistra, sarcofago di Orso Minutolo (m 1327); decorazioni cosmatesche ritornano anche nel pavimento duecentesco. Nella seguente cappella Tocco (o "di S. Aspreno"), con belle volte costolonate su capitelli a fogliame, sono nello zoccolo affreschi attribuiti a Pietro Cavallini e, sulle pareti, storie di S. Aspreno (1517-19); Madonna col Bambino di Diego De Siloe e bel sepolcro di Giangiacomo Tocco di Giovan Tommaso Malvito. Presbiterio e abside furono rifatti nel 1744-45; sull'altare è posta l'Assunta in marmo e stucco di Pietro Bracci; soli elementi più antichi sono il coro del '600 e il Crocifisso romanico.