La chiesa gotica (XIV secolo), affiancata dal rustico convento delle clarisse, si presenta con un sobrio prospetto in conci di arenaria, arricchito da due monofore cieche e da un rosone. L’interno, restaurato, mostra l’originaria cappella presbiteriale con volta a crociera e bifora inquadrata da un arco acuto sul fondo. A sinistra l’epitaffio di Costanza di Saluzzo (1348), nonna di Eleonora d’Arborèa.