La chiesa, di veste sei-settecentesca, ha la sua maggiore attrattiva nella cappella ossario del 1695. Le pareti sono quasi interamente rivestite di ossa umane, alcune a formare sacre decorazioni, provenienti da cimiteri cittadini soppressi. La funerea cupezza del luogo è soltanto in parte riscattata dal luminoso affresco della volta, Il trionfo delle anime, di Sebastiano Ricci.