Al centro di piazza Missori sorge quel che rimane dell’antica basilica di San Giovanni in Conca, illustre testimonianza della storia milanese dal V al XVII sec.

Sconsacrata dagli austriaci e smembrata ne sopravvive solamente parte dell’abside ridotta a rudere e la cripta eccezionalmente conservatasi, senza sostanziali alterazioni dalla fine del XI sec.

Più volte restaurata nel corso del ‘900, presenta attestazioni romane e medievali e tracce di affreschi non conservati. A sostenerne la copertura sono diciotto colonne, probabilmente contemporanee, con basi, fusti e capitelli eterogenei per forma, dimensione e tipologia della pietra utilizzata.

L’area risulta urbanizzata dagli indigeni sin dalla fine del II/inizi I sec. a.C. Con l’arrivo della civiltà romana (fine I sec. d.C.) si assiste alla monumentalizzazione dell’asse viario (oggi Corso di Porta Romana) e delle abitazioni. In questo contesto, gia dal V/VI sec. si erge fiera la chiesa di San Giovanni in Conca.

Di impianto paleocristiano, caratterizzata da una navata lunga 53 metri e un campanile di 24 metri presentava un abside semicircolare. Era dedicata a San Giovanni Evangelista e detta “in Conca” forse per l’avvallamento del terreno circostante. Nel XIV sec. inglobata nel palazzo che Bernabò Visconti, aveva deciso di edificare era cappella gentilizia e sontuosamente affrescata ospitò, nell’abside, il monumento equestre dell’aristocratico; uniti in vita come in morte la cripta affrescata divenne lo spazio per il monumento funebre della moglie Beatrice Regina della Scala (1384).

Chiesa gentilizia sotto i Visconti e gli Sforza, Francesco II Sforza nel 1531 la donò ai padri carmelitani della Congregazione di Mantova che innalzarono la torre campanaria. Nel 1662 Francesco Castelli ammodernò la chiesa donandole vesti barocche. Soppresso l’ordine carmelitano nel 1782, la Chiesa di San Giovanni fu chiusa definitivamente nel 1808. La facciata sopravvive nel tempio valdese di via Francesco Sforza.

Dopo alterne vicende, nel secondo dopoguerra per “esigenze imprescindibili di viabilità” l’edificio fu demolito (1948-1952).