Un piccolo villaggio un tempo abitato quasi esclusivamente da pastori, da più di vent'anni, è la cornice di un "museo vivente", che riproduce i costumi e le abitudini antropologiche e ambientali dell'Ottocento siciliano con la ricostruzione fedele degli usi alimentari e artigianali raccolti direttamente dalla memoria dei vecchi contadini. Le case e le stalle degli animali sono incuneate sotto un costone roccioso che si innalza di 200 m, creando un paesaggio assolutamente singolare. Il museo è ambientato per larga parte nell'ampia grotta di Mangiapane, abitata degli uomini quasi ininterrottamente dell'era paleolitica e usata per lungo tempo come asilo di greggi, ma vengono coinvolte nella scena anche le case contadine della zone