Nel Palazzo Gambalunga, vanta, oltre a c. 180 000 volumi (oltre 50000 cinque-settecenteschi), 393 incunaboli, 1350 codici e ingenti raccolte di manoscritti sciolti.Tra i codici miniati: un Evangeliario cassinese del sec. XI; una Divina Commedia della fine del Trecento, scritta e miniata da Giacomo Gradenigo; il De Civitate Dei, codice malatestiano del 1415 c. superbamente miniato dal Maestro della Sagra di Carpi; un Salterio notturno della metà del sec. XV miniato da Bonifacio Bembo; un Comentario de' gesti e fatti e detti di Federico d'Urbino della fine del Quattrocento miniato da Francesco d'Antonio del Chierico. Tra gli incunaboli meritano segnalazione: il De Civitate Dei (1470) miniato nella bottega di Antonio Maria da Villaflora; il De re militari del 1472; le Epistole (1476) con miniature del Maestro del De Civitate Dei di Cesena. Degno di nota è infine un esemplare membranaceo delle Fantasies de Mère sote, stampato a Lione nel 1516 e riccamente miniato. La Biblioteca conserva tre sale con l'arredo del XVII sec. e una quarta in stile rococò, su disegno di G.B. Costa (1756)