Ospitata all’interno del Palazzo del Municipio, la biblioteca nacque in seguito alla donazione dell'umanista Guarnerio D'Artegna (m. 1466), la cui attività, volta a raccogliere e a trascrivere opere antiche, ben si colloca nel fervido clima culturale presente a San Daniele nel sec. XV; successivamente la raccolta fu arricchita con la donazione settecentesca dell'arcivescovo Giusto Fontanini, e oggi raccoglie numerosi incunaboli e codici, anche miniati, di cui alcuni molto preziosi: la Bibbia Bizantina, della fine del sec. XIII; una Divina Commedia della fine del sec. XIV, contenente l'Inferno e i primi tre canti del Purgatorio, miniata, con commento in latino di Graziano Bambaglioli, forse non posteriore al 1324 (il più antico conosciuto); i Trionfi del Petrarca, del sec. XVI, miniati; un Missale Romanum del sec. XV, miniato