La marchesa Isabella d’Este vi trasferì qui la sua dimora nel 1519, dopo la morte del marito Francesco II: ne fanno parte la camera Grande (o Scalcheria), decorata da Lorenzo Leombruno; lo studiolo, coperto da un soffitto ligneo intagliato; la grotta, dov’era conservata la ricchissima collezione di curiosità naturali, antichità, medaglie, cammei, bronzetti della marchesa; e un piccolo giardino segreto, a pianta rettangolare, chiuso da un colonnato ionico di colta architettura vitruviana. Straordinaria protagonista del rinascimento italiano, Isabella nacque a Ferrara nel 1474 dal duca Ercole I e da Eleonora d'Aragona. Nel 1490, andò in sposa al marchese di Mantova Francesco II Gonzaga, a consolidare i legami di alleanza tra le due casate padane. Amante delle lettere, della pittura, della musica - ella stessa discreta suonatrice di liuto - Isabella seppe raccogliere intorno a sé alcuni tra i massimi letterati e artisti dell'epoca - Ludovico Ariosto, Leonardo, Raffaello, - facendo della corte di Mantova un centro culturale di raffinatezza squisita. Ma fu anche donna energica, saggia e accorta, come dimostrò quando si trovò a reggere lo Stato: tra il 1509 e il 1510, durante la prigionia del marito a Venezia, che con abile diplomazia riuscì a far liberare, e alla morte di lui, nel 1519, in qualità di reggente del figlio Federico. Amante dei viaggi, Isabella fu ospite ambita e arbiter elegantiae presso le principali corti italiane. Fu anche sopratutto una grande collezionista: nel proprio studiolo raccolse dipinti, statue, manoscritti e oggetti di scavo di incomparabile valore.