Questo curioso edificio è meglio noto a Torino come la 'fetta di polenta' per il colore e le proporzioni. La palazzina, infatti, rappresenta l'ennesima sfida architettonica dell'Antonelli, realizzata a partire dal 1840, si dice per scommessa, su un triangolo di terra di proprietà della moglie, con il lato sulla via lungo 16 metri, quello sul corso largo 5 e, l'opposto, di appena 54 centimetri, per 24 metri di altezza. Poggiata su profonde fondamenta, la casa ha mostrato nei secoli una straordinaria stabilità e fu abitata dal suo ideatore con gentile consorte, da cui prese il nome ufficiale. Una lapide all'entrata ricorda anche il soggiorno tra queste mura di Niccolò Tommaseo, compilatore del Dizionario della lingua italiana. Dal 2008 i sette piani irregolari (più due interrati) ospitano l'abitazione e la Galleria Franco Noero, rinomato gallerista d'arte contemporanea attuale proprietario del palazzo.