Emulando il ripido percorso a tornanti della corsa dei Ceri che si inerpica sulle pendici del monte Ingino, tra pini e cipressi, si può raggiungere con un'impegnativa deviazione la basilica di S. Ubaldo. Alternative meno faticose sono la funivia presso porta Romana, che in pochi minuti conduce all'edificio; o la strada da porta Metauro che in 6 km circa risale la gola del Bottaccione e tocca il parco del Coppo, attrezzato per attività ricreative. La basilica è l'ampliamento (1511-14) della pieve medievale di S. Gervasio: ha un elegante chiostro su colonne ottagone in mattoni che introduce alle cinque navate dell'interno, arricchite con dipinti cinque-settecenteschi. Sull'altare maggiore si trova l'urna di forme rinascimentali che custodisce il corpo di sant'Ubaldo, trasportato in basilica nel 1194, in onore del quale ogni anno si svolge la famosa corsa dei Ceri custoditi nella prima navata destra.<br>Il monte Ingino diventa teatro di una fiabesca ricostruzione natalizia quando sulle sue pendici viene realizzato l'albero di Natale più grande del mondo, che sovrasta la città. Il lato sud del monte è allora illuminato da 450 fari policromi e 16 km di cavi elettrici terminanti sulla cima del monte in una splendente cometa.