La chiesa è stata ricostruita a partire dal 1332 secondo i canoni degli ordini mendicanti. Ha facciata marmorea: in basso ad arcate cieche, in alto completata nel ’600. Il fianco e la parte absidale sono in laterizio, con archetti pensili ornati da bacini ceramici policromi (gli originali si trovano al Museo nazionale di S. Matteo).<br>Il rilievo di Andrea Pisano con S. Martino e il povero sopra il portale è una copia. L’originale si trova ora nell’interno della chiesa, che è stato ristrutturato nel ’600. Qui sono notevoli una Croce su tavola, dipinta con storie della Passione, opera del pittore pisano Enrico di Tedice (circa 1250) e, nella cappella del Santissimo Sacramento, affreschi di Giovanni di Nicola e Cecco di Pietro (nella volta) e di Antonio Veneziano (alla parete).<br>Gli altari, seicenteschi, sono arricchiti da dipinti di Palma il Giovane, di Orazio Riminaldi, di Jacopo Ligozzi, del Passignano e dei Melani.