Un tempo annessa a un convento di Domenicani (oggi sede del Municipio), la chiesa venne trasformata nel 1670-80 secondo il gusto barocco del tempo, con una ricca decorazione a stucchi e affreschi nell’interno. Undici altari lignei accolgono tele dipinte da Mattia Preti, tra cui Miracolo di S. Francesco di Paola (1678), Martirio di S. Sebastiano (1687), Madonna della Purità (1636), realizzata insieme al fratello Gregorio, Cristo fulminante (1680) all’altare maggiore, e la celebre Predica del Battista (1687) con un autoritratto del maestro in abito dei Cavalieri di Malta. Oltre al soffitto ligneo dipinto, impreziosito da affreschi racchiusi in cornici a stucco (1693), sono pregevoli gli arredi seicenteschi che ancora si conservano nella chiesa: il pulpito, alcuni confessionali, il coro e l’organo con la cantoria ornata da pannelli dipinti, e i mobili nella sagrestia, dove è custodito anche un Crocifisso quattrocentesco proveniente dalla distrutta Cattedrale.