È un complesso di costruzioni sorte attorno all’abitazione di santa Caterina da Siena, trasformate in santuario nel 1464.<br>Si entra dal portico dei Comuni d’Italia (del 1941, ma con materiale di un monastero cinquecentesco) e – attraverso un atrio attribuito a Baldassarre Peruzzi – nell’oratorio del Crocifisso, dove si trova il Crocifisso duecentesco su tavola di scuola pisana di fronte al quale il 1° aprile 1375, nella chiesa di S. Cristina a Pisa, la santa avrebbe ricevuto le stimmate.<br>L’oratorio superiore, o ‘della cucina’, è un ambiente rettangolare tardo-cinquecentesco, con soffitto a cassettoni, coro ligneo e ricca decorazione pittorica alle pareti (opere di Bernardino Fungai, Alessandro Casolani, Arcangelo Salimbeni, Francesco Vanni e Rutilio Manetti).<br>Si scende nell’oratorio della Camera, con all’altare Stimmate di S. Caterina, dell’inizio del ’500, capolavoro di Girolamo di Benvenuto.<br>Accanto, la cella della santa dove si conservano le reliquie.<br>Caterina Benincasa (1347-1380) prese a cuore la riforma spirituale della Chiesa in tutte le sue componenti, e dette rinnovamento morale ai costumi del clero e del popolo, spronando, stimolando ed esortando capi di stato, di ordini religiosi e la gente comune. Fu canonizzata nel 1461 da papa Pio II, proclamata compatrona d’Italia nel 1939 da Pio XII, e da Giovanni Paolo II nel 1999 compatrona d’Europa.