Fondata assieme al convento nel 1106 dal giudice di Torres, Costantino, e affidata ai benedettini, passò negli anni Venti del XIII secolo ai francescani. Il complesso svolgeva una funzione istituzionale, raccogliendo attorno a sé i lavoratori organizzati nei gremi. In una sorta di continuità col passato, oggi il suo ruolo si esercita nell’annuale Festa dei Candelieri (Faradda di li candereri). La sera del 14 agosto i 9 grandi e pesanti candelieri votivi di legno intagliato, che qui si conservano, vengono portati in processione dai rappresentanti dei gremi vestiti con costumi del XIX secolo. La parte inferiore della facciata risale al 1236-38 ed è il frammento più antico dell’edificio. Sopra un ordine di arcatelle a tutto sesto si innesta la parte superiore ricostruita nel 1465 con un grande rosone e un timpano. Decorazioni e archetti coevi si sviluppano lungo il fianco sinistro, sul cui portale è stato recentemente posto un medaglione a rilievo, sempre quattrocentesco, raffigurante la Madonna. Tra il 1829 e il 1834 Antonio Cano rimaneggiò il presbiterio e costruì la cupola ornandola di numerose statue. All’interno, conserva ancora l’originale carattere catalano la cappella dei Muratori, subito a sinistra dell’ingresso; le altre sei cappelle che si aprono sulla navata appartengono ad altrettanti gremi artigiani e vantano altari barocchi intagliati. Nella cappella a sinistra dell’altare maggiore si conserva un gruppo ligneo della Madonna col Bambino della prima metà del XV secolo. Interessante anche il pulpito barocco, opera del sassarese Antonio Giovanni Contena (1741). Nell’elegante sagrestia settecentesca, Madonna in gloria e quattro santi, dipinto di Giacomo Cavedoni. Da qui si accede al chiostro, in gran parte murato, che conserva lapidi con iscrizioni medievali, catalane e spagnole: al centro, la fontana del brigliadore (dal catalano brillador, zampillo), opera del XVI secolo.