Cuore del mondo cattolico, è la più imponente e vasta basilica della cristianità (copre una superficie di 22067 m², è lunga, compreso il portico, m 218 e alta, da terra alla croce sulla cupola, m 136), sorta sulla tomba dell'apostolo. Nel 1452 Niccolò V decise di ricostruire la prima basilica, fondata da Costantino verso il 320, ma i lavori iniziarono solo nel 1506, sotto Giulio II, su progetto di Bramante, al quale seguirono altri architetti famosi tra cui Michelangelo, incaricato nel 1546. Carlo Maderno nel 1614 ne realizzò la facciata. Il 18 novembre 1626 Urbano VIII la consacrò. La facciata è visibile nei colori originali dall'ottobre 1999, dopo un accurato restauro. Preceduta da una scalinata a tre ripiani, è articolata da otto colonne e pilastri sostenenti la trabeazione coronata da una balaustra. Il balcone centrale sopra il portico è la loggia delle Benedizioni, da dove il papa benedice la città e viene annunciata l'elezione del nuovo pontefice. La cupola michelangiolesca consta di un basamento su cui poggia la calotta a doppio guscio. Cinque porte in bronzo fungono da entrata alla basilica: l'ultima a destra è la Porta Santa, che si apre solo negli anni giubilari, quella centrale è opera del Filarete (1439-45). Interno di dimensioni grandiose, percepibili tuttavia solo gradatamente, via via che si osservano da vicino i particolari (ne sono esempio i giganteschi putti che sorreggono le conche delle acquasantiere, del 1725). L'esatta visione dell'insieme e la percezione degli spazi e delle proporzioni si coglie bene nei pressi dell'altare papale. Sul pavimento della navata centrale sono riportate le lunghezze di altre grandi chiese del mondo e, presso la porta, il disco dove Carlo Magno si inginocchiò. La luminosa cupola si imposta su quattro pilastri che sorreggono arcate. Sotto la cupola si trova l'altare papale, coperto dal baldacchino (1633) che Bernini fuse col bronzo tolto dal Pantheon. Nella Confessione, 99 lampade perenni illuminano la «tomba di Pietro». Nella 1ª cappella della navata destra, Pietà, opera giovanile di Michelangelo (1498-99). Transetto destro: nel passaggio verso la cappella di S. Michele, monumento di Clemente XIII, opera di Antonio Canova (1784-92). L'abside ha come sfondo la cattedra di S. Pietro, opera in bronzo di Bernini (1656-65). Nelle nicchie ai lati, monumento di Urbano VIII di Bernini (destra; 1627-47) e monumento di Paolo III di Guglielmo della Porta (sinistra; 1551-75). L'altare di S. Leone Magno accoglie una pala marmorea di Alessandro Algardi (1646-50). Nella navata sinistra, nel passaggio tra la 3ª e la 2ª cappella a sinistra, tomba di Innocenzo VIII del Pollaiolo (1498). Salita alla cupola di S. Pietro: ingresso dal portico della basilica. Un ascensore sale alla terrazza (vista della cupola); due rampe conducono al corridoio circolare e al sommo della lanterna, da dove una scala a chiocciola raggiunge la galleria esterna, da cui ammirare il bel panorama.